Sì alle energie rinnovabili e al biometano

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Sì alle energie rinnovabili e al biometano

Da “La Piazza Democratica”, 28 luglio 2015.

La redazione di La Piazza Democratica incontra l’Ing. Alfredo Fragagnano, tecnico specializzato sull’argomento. La discussione sulla realizzazione del Progetto Ampliamento del Consorzio Pellicano è stata riavviata dalle Associazioni ambientaliste, in vista della Conferenza di Servizi fissata dagli enti preposti il 15 luglio prossimo.

Può sintetizzare ai nostri lettori i vantaggi del progetto presentato dal Consorzio Pellicano agli Enti preposti?

Il Consorzio Pellicano ha presentato il progetto di Ampliamento nel lontano 2012, un progetto di innovazione, a tutela dell’ambiente, l’azienda opera con un impianto di riciclo da oltre venti anni nel territorio dell’Alto Lazio.

L’Ing. Fragagnano dichiara: “vanno rilevate e sottolineate tutte le inesattezze scientifiche derivanti da quanto viene affermato in merito: da parte degli oppositori al progetto. Sarò esaustivo nell’illustrare a tutti i cittadini, le posizioni del Consorzio Pellicano in merito alle osservazioni dell’Associazione “Bio Ambiente” – Forum Ambientalista ed altri in merito alla “modifica sostanziale al progetto ampliamento impianto raccolta differenziata e impianto compostaggio con sistema anaerobico per produzione energia con la riduzione della produzione di energia elettrica con conseguente produzione di biometano per la restante parte”.

L’uso di combustibili rinnovabili è un ciclo chiuso in quanto la CO2 emessa è inferiore o uguale a quella necessaria per la coltivazione e la crescita del substrato organico il cui scarto verrà utilizzato per produrre il combustibile in un ciclo replicabile all’infinito.

In Europa sono in funzione da circa un decennio centinaia di impianti di compostaggio anaerobico che trattano oltre 10 milioni di tonnellate anno di substrati organici senza alcun riscontro dannoso nei confronti della salute umana, della flora della fauna, del suolo e della atmosfera. In particolare non si riscontrano casi di malattie professionali per gli addetti agli impianti che sono i soggetti più esposti

Tutte le maggiori associazioni ambientaliste sono favorevoli a questa tecnologia di valorizzazione degli scarti e dei rifiuti organici per la produzione di biometano. Il Movimento 5 Stelle prevede a pag. 6 del programma politico in merito alle tecnologie rinnovabili “Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.

Come si situa il Consorzio Pellicano di fronte all’azione denigratoria subita in questi anni dalle Associazioni Ambientaliste?

“L’Associazione “Bio Ambiente” – Cura e salvaguardia del Territorio di Tarquinia e dell’Alto Lazio, è stata costituita dopo la presentazione dell’iniziativa del Consorzio Pellicano. L’unica attività che risulta di detta associazione è l’opposizione alla realizzazione dell’impianto in Tarquinia.

Il Comune di Tarquinia ha richiesto espressamente un parere all’Istituto Superiore della Sanità, può indicarci l’esito?

“L’Istituto Superiore ha espresso parere favorevole vorrei richiamare a tal proposito che ogni valutazione sulla compatibilità ambientale del progetto rimane di competenza dell’Area VIA della Regione Lazio, presso la quale è pendente il relativo procedimento.

In un documento trasmesso alle autorità è stato affermato dalle Associazioni Ambientaliste che il parere dell’Istituto Superiore della Sanità è del tutto inidoneo a fondare una valutazione del rischio sanitario del progetto, dal momento che lo stesso è stato espressamente rilasciato “avuto riguardo esclusivamente alle notizie ed agli elementi forniti dallo stesso richiedente” .

Premesso che è a tutti noto che gli elementi di valutazione su cui si fonda il parere dell’I.S.S. sono stati forniti dal Comune di Tarquinia (soggetto richiedente), il quale ha trasmesso la stessa identica documentazione che è in possesso a tutti gli altri enti decisori; il giudizio di “inidoneità” sentenziato dall’avvocato Greco qualifica chi lo ha espresso.

I dati scientifici, fortunatamente, non sono opinabili, né si prestano ad interpretazioni soggettive, ne possono essere cambiati con sofismi.

Ci può indicare come si sta evolvendo la normativa europea e nazionale?

Il Piano Energetico Regionale

A tal proposito riportiamo uno stralcio di quanto previsto nel documento strategico propedeutico al PER (Piano Energetico Regionale) della Regione Lazio.

Il documento si pone l’obiettivo di definire le condizioni idonee allo sviluppo di un sistema energetico regionale sempre più rivolto all’utilizzo delle fonti rinnovabili ed all’uso efficiente dell’energia come mezzi per una maggior tutela ambientale, in particolare ai fini della riduzione della CO2.

La Strategia Energetica Nazionale

La Strategia Energetica Nazionale (SEN), approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con Decreto 8 marzo 2013, si incentra su quattro obiettivi principali:

  • raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020 (la cosiddetta politica 20-20-20);
  • continuare a migliorare la sicurezza nazionale di approvvigionamento, soprattutto nel settore del gas e ridurre la dipendenza dall’estero;
  • favorire la crescita economica e sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico.

Gli scenari di riferimento

Tre sono gli scenari di riferimento considerati dalla SEN:

  • il 2020 per quanto riguarda il raggiungimento (ed il superamento) degli obiettivi definiti dal Pacchetto Clima – Energia 2020
  • il 2030 per il medio termine
  • il 2050 nella più lunga prospettiva delineata dalla “Roadmap europea 2050” definendo un percorso di decarbonizzazione verso il 2050.

Alla luce di queste realtà è evidente che l’osservazione degli oppositori non è pertinente né ha valenze “ambientaliste”.

 

By | 2019-05-10T06:45:36+00:00 Luglio 28th, 2015|Rassegna Stampa|0 Comments

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