Egr. Direttore,
le inesatte ed inveritiere affermazioni della consigliera regionale Silvia Blasi contenute nell’articolo recentemente apparso, ci offrono l’occasione di chiarire, speriamo una volta per tutte, la natura e la portata del progetto attualmente sottoposto all’esame della Regione Lazio per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Non ci stancheremo mai di ribadire che il progetto presentato nulla ha a che fare con le centrali o con i termovalorizzatori e neppure con la produzione di energia elettrica da Biogas.
Il progetto prevede, invece, la realizzazione di un impianto di recupero di Materia (recupero di sostanze quali: il Biometano come carburante per autoveicoli, il Compost di qualità per arricchire il suolo di nutrienti nobili e infine l’acqua depurata.
L’impianto è assolutamente indispensabile alla raccolta differenziata per la chiusura del ciclo dei rifiuti ed è la migliore alternativa ai tanto vituperati termovalorizzatori.
L’impianto è un esempio di economia circolare: la FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano – materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico, detto umido) viene trasformata in compost di qualità, ammendante agricolo utile come nutriente dei suoli, in sostituzione dei concimi chimici, per la produzione di ortaggi e frumento, che poi diventano nuovi scarti alimentari.
L’impianto applica la tecnologia della Digestione Anaerobica particolarmente apprezzata dall’ENEA, ente pubblico di ricerca, “come la più corretta pratica dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico per la gestione degli scarti organici, provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani”.
Anche nel Piano della UE (COM(2017) 33 final) e (COM(2017) 34 final) la Digestione Anaerobica è espressamente inserita tra i processi di riciclaggio dei rifiuti e quindi collocata gerarchicamente prima ed in antitesi ai processi di incenerimento con o senza recupero significativo di energia.
Peraltro, pure Lega Ambiente sostiene che il Biometano “fatto bene”, prodotto cioè nel rispetto della biodiversità e dell’uso dei suoli agricoli – come nell’impianto alimentato appunto dalla FORSU (scarti alimentari – umido) e non con materie che hanno sottratto suolo ed acqua – “può rivestire un ruolo fondamentale nella strategia energetica del nostro Paese e sul fronte della lotta al mutamento climatico globale”.
Il progetto definitivo è frutto di anni di studio, di ricerca e di investimenti ed ha già ottenuto la Valutazione d’Impatto Ambientale favorevole e l’impianto una volta realizzato rappresenterà un modello, senz’altro all’avanguardia, che porterà benefici su tutto il territorio senza alcuna compromissione per l’ambiente e la salute.
La conferenza di servizi preposta al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale tenutasi il 05.11.2019 presso la Regione Lazio ha preso atto dei pareri favorevoli espressi dagli Enti pubblici coinvolti nel procedimento quali: l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, l’ASL Viterbo, l’Arpa Lazio, la Provincia di Viterbo e la stessa Regione Lazio Dip. Urbanistica che ha confutato le tesi del Comune di Tarquinia, unico ente ad aver espresso parere negativo.
La legge prevede il rilascio dell’AIA in caso di prevalenza dei pareri favorevoli.
La realizzazione e l’esercizio dell’impianto comporteranno attività a favore del comprensorio e non contro, impegnandoci a fornire chiarimenti utili a rassicurare la popolazione e a sgomberare il campo da polemiche e da allarmismi.
Quindi, viene da pensare che quando il Governo dello stesso colore politico della consigliera Blasi promuove l’Economia Circolare e le buone pratiche, evidentemente la stessa si tura le orecchie.
Risulta, pertanto, inaccettabile il risentimento della consigliera Blasi che sembra dettato più dal dovere di rispondere ad una parte del suo elettorato, sempre contrario a prescindere, piuttosto che diretto a dare un contributo utile alla risoluzione della questione rifiuti.
Grazie per l’attenzione.
Pellicano SRL
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